Come è noto, Internet ha allargato notevolmente il fenomeno della pedopornografia e quindi gli abusi di criminali, attraverso adescamenti di vario tipo. Il vantaggio della facilità di comunicazione ha portato i pedofili a costituire reti, a volte mondiali, per lo scambio di immagini e filmati: far parte di una grande comunità ha consentito loro una sorta di autolegittimazione degli atti sessuali, anche violenti, nei confronti delle giovani vittime.
Con la pandemia, la permanenza costante di tanti bambini collegati a Internet ha allargato il “mercato” dei pedofili e si è registrato un incremento dei casi denunciati. La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha rilevato nel 2020 un aumento del 77% dei casi in cui sono stati compiuti reati online a danno di minori: pedopornografia, adescamento online, cyberbullismo, estorsioni sessuali, revenge porn e truffe. Riguardo alla circolazione di immagini pedopornografiche, nel 2020 i casi trattati sono aumentati del 132% e gli abusanti indagati del 90%. Nel primo quadrimestre 2021 si sono verificati incrementi del 70% dei casi trattati per reati connessi con la pedopornografia e l’adescamento online rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: bambini tra 0 e 9 anni agganciati sui social, sulle app di gioco e condotti in relazioni tecnomediate di tipo abusante da adulti senza scrupoli. Nei primi 4 mesi di quest’anno 52 casi, a fronte dei 41 dell’intero anno precedente.
Oggi, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia, dalle 10 alle 17:30 a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia nella Santa Sede, si svolge l’evento “Dignità dei bambini e degli adolescenti al tempo del covid”, parzialmente trasmesso in diretta.