Nel biennio 2020-21 i servizi diocesani e inter-diocesani del Centro di ascolto e del Servizio Regionale per la tutela dei minori, della Chiesa Cattolica in Italia, sono stati presenti in tutte le 226 Diocesi. Sono state realizzate 272 (2020) e 428 (2021) attività formative coinvolgendo 20.000 partecipanti.
Sono state scarse le iniziative di collaborazione con altre istituzioni ecclesiali e civili. Non è stata fatta sufficiente comunicazione sui media locali.
Al Centro di ascolto sono stati segnalati casi riguardanti 89 persone, di cui 61 nella fascia 10-18 anni, 12 sotto i 10 anni e gli altri su adulti vulnerabili, con tipologie: “comportamenti e linguaggi inappropriati” (24), “toccamenti” (21), “molestie sessuali” (13), “rapporti sessuali” (9) e in misura minore “esibizione di pornografia”, “adescamento online”, “atti di esibizionismo”. Le segnalazioni fanno riferimento in quasi egual misura a casi recenti e del passato. Il profilo dei 68 presunti autori di reato evidenzia soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni all’epoca dei fatti, in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello di chierici (30), a seguire di laici (23), infine di religiosi (15). Tra i laici emergono i ruoli di insegnante di religione, sagrestano, animatore, catechista, responsabile di associazione. Il contesto è nel 94% un luogo fisico tra parrocchia, movimento, associazione o seminario.
Ai presunti autori degli abusi sono stati proposti percorsi di riparazione, responsabilizzazione e conversione, compresi l’inserimento in “comunità di accoglienza specializzata” (un terzo dei casi) e percorsi di “accompagnamento psicoterapeutico” (un quarto dei casi).