Basandosi su una statistica piuttosto ampia, alcuni ricercatori dell’Università di California Berkeley, con colleghi di altri atenei, hanno dimostrato che quasi il 10% delle richieste fatte a sistemi di intelligenza artificiale sono su materiale pornografico, nonostante le precauzioni e i vincoli posti da sistemi come ChatGPT. Sono riusciti a violare le protezioni di quest’ultimo in un terzo dei tentativi. Il loro obiettivo è creare un sistema di moderazione dei contenuti più efficace.
Fonte: ZDNET