L’obiettivo
Nell’anno scolastico 2005-06 l’Associazione Centro ELIS ha realizzato una campagna informativa nelle scuole primarie e secondarie di primo grado sui sistemi di protezione dei minori su Internet, finanziata dal Fondo UNRRA del Ministero dell’Interno e patrocinata dal V Municipio di Roma, dal Comitato Internet e Minori e, successivamente, anche dall’ISCOM.
L’obiettivo è stato sensibilizzare i docenti e i genitori ai rischi per i minori connessi alla navigazione su Internet e informarli sui sistemi idonei a proteggerli, iniziando da quelli disponibili gratuitamente.
La metodologia
Per sensibilizzare i dirigenti scolastici ad accettare l’intervento, si è sottolineato il problema della pedofilia e della pedo-pornografia, come rischio non remoto causato dalla navigazione su Internet non protetta.
Gli incaricati, generalmente una madre esperta nella navigazione su Internet, ma capace di dialogare con terminologia accessibile a tutti, hanno presentato alcuni casi clamorosi di navigazione dannosa per i bambini partendo da siti o portali di grande diffusione e ritenuti “sani”. Hanno anche illustrato le potenzialità negative dei motori di ricerca, soprattutto per quanto riguarda le immagini. Successivamente hanno spiegato i diversi metodi per proteggere la navigazione dei figli, soffermandosi soprattutto sul metodo della biblioteca di casa.
In ogni scuola sono distribuiti righelli colorati per gli alunni al fine di ricordare ai loro genitori l’esistenza del portale www.ilFiltro.it che contiene approfondimenti rispetto a quanto riferito nella conferenza. Ne sono stati prodotti 10.000.
Sono stati stampate 1.500 copie dell’articolo Navigazione sicura per i minori: da che cosa difendersi e in che modo del prof. Michele Crudele pubblicato dalla rivista ICT Security nell’ottobre 2005, e distribuite a docenti e genitori.
È stato distribuito un questionario per ogni scuola con le seguenti domande alle quale doveva rispondere il dirigente o il docente o tecnico incaricato di Internet:
- Tipo di scuola (primaria, secondaria inferiore, ecc.)
- Che tipo e velocità di connessione a Internet ha la scuola?
- Per quante ore alla settimana approssimativamente ogni studente usa Internet a scuola?
- Meno di una
- Una
- Due
- Più di due
- È installato un sistema di controllo della navigazione per gli studenti?
- SI
- NO
- Che tipo di controllo (anche risposte multiple)?
- limitazione degli orari di navigazione
- limitazione ad alcuni siti
- filtraggio dei contenuti da parte del fornitore di connettività
- filtraggio dei contenuti con un programma installato centralmente
- filtraggio dei contenuti con un programma installato su ogni PC
- Altro (indicare in ogni caso il nome del programma o del servizio di filtraggio)
- Ritiene efficace il sistema di controllo?
- Molto
- Abbastanza
- Sufficientemente
- Poco
- È permessa la navigazione su Internet senza la presenza del docente?
- SI
- NO
- Annotazioni eventuali
I risultati
Si è notata una certa resistenza di alcuni dirigenti scolastici a organizzare incontri ad hoc sull’argomento, anche se a posteriori c’è stata sempre soddisfazione per l’efficacia degli interventi.
La partecipazione ad ogni presentazione è stata molto variabile, da poche unità a un centinaio di persone. Le motivazioni per gli incontri con poche presenze sono state: la scarsa diffusione dell’informazione, il periodo a volte coincidente con altre attività pomeridiane per i docenti o i genitori, la superficialità nell’interessarsi del tema.
- Sono state visitate 51 scuole di Roma in 23 quartieri
- Altre 15 scuole hanno richiesto interventi per il prossimo anno
- Hanno assistito alle lezioni 941 tra docenti e genitori
- Hanno risposto al questionario informativo, spesso non completandolo, solamente 25 scuole, di cui alcune con più plessi,
- in 15 plessi non hanno installato un sistema di controllo della navigazione
- in 16 plessi hanno installato un sistema di controllo della navigazione
- 6 non hanno specificato il tipo
Spesso, di fronte all’illustrazione dei pericoli e in particolare degli adescamenti dei pedofili, molti partecipanti hanno dimostrato uno scetticismo iniziale con ragionamenti del tipo: “a mio figlio non succedono queste cose”, oppure “sono casi rari”. Al termine la quasi totalità ha cambiato parere, condividendo i timori per i gravi rischi.
Generalmente la reazione dei partecipanti è stata di sorpresa, soprattutto guardando alcune immagini choc facilmente accessibili a chiunque. È indubbiamente strano che testate giornalistiche di rilievo o aziende di alto profilo si permettano di pubblicare su Internet immagini con un livello di indecenza elevato, che sicuramente non pubblicano sulla carta stampata. Molti genitori e docenti non sono consapevoli di questa differenza e ritengono perciò erroneamente affidabili i siti Internet di testate conosciute come accettabili per i minori.
Dalla qualità delle risposte al questionario, emerge chiaramente la scarsa competenza tecnica sull’argomento anche da parte di coloro che sono preposti alla gestione della connessione a Internet delle scuole.
Nel periodo centrale della campagna il portale www.ilFiltro.it ha visto raddoppiare le pagine consultate in un mese, arrivando a 20.000 nel mese di marzo.