I metodi di filtraggio dei contenuti Internet sono numerosi. L’elenco seguente è una sintesi, ad uso di persone non esperte. Non pretende di essere la risposta definitiva ai problemi, né di essere infallibile.
Nella sezione dedicata alla scelta dei filtri è possibile trovare quello più adatto alle proprie esigenze.
Limitare Internet ai soli siti conosciuti e verificati: la biblioteca di casa
È il metodo più sicuro di accesso. Si tratta di compilare una lista di siti Internet conosciuti e quindi sicuri, e lasciar navigare i propri figli solo su quelli. Si chiama modello walled garden o biblioteca di casa ed equivale a mettere nella biblioteca dei ragazzi solamente libri di qualità. Molti programmi hanno questa possibilità. Per attivarlo gratuitamente, segui le semplici istruzioni.
Servizio fornito tramite ISP
Puoi collegarti a Internet tramite un ISP che utilizza un filtro di parental control, a volte attivabile a richiesta con una password. La capacità di filtraggio dipende dal filtro usato dall’ISP. È importante che la password sia sconosciuta a coloro che devono navigare in modo protetto (i bambini, per esempio). Questo sistema è aggirabile se l’utente può collegarsi a Internet in altro modo. In alcuni casi è semplice evitare il filtro, perché la navigazione è impostata attraverso un proxy: basta togliere l’obbligo di uso del proxy nelle impostazioni del browser e il filtro è eliminato. Nella pagina dei trucchi, si spiega cosa può fare un bambino all’insaputa dei genitori.
Se però il servizio è gestito per una rete locale, le impostazioni sono sul proxy inaccessibile agli utenti che possono perciò navigare solamente attraverso quel canale filtrato. È quindi una soluzione interessante per le scuole o le aziende.
È interessante notare che diversi servizi di filtraggio remoto sono falliti nel corso degli anni. A quanto pare i genitori non sono disposti a pagare per un controllo di protezione e i servizi gratuiti sono praticamente scomparsi nonostante l’introduzione nel 2003 del Codice di autoregolamentazione Internet che imponeva agli ISP di fornire la navigazione differenziata, per consentire ai genitori di scegliere se proteggere i propri figli: non è stato mai applicato.
Programma installato su computer che filtra i contenuti al volo
Ci sono molti programmi installabili sul proprio computer: utilizzano metodi e criteri diversi. Spesso combinano più criteri per essere più efficaci.
Partono da un elenco di siti negativi da bloccare, con la possibilità di abilitarne qualcuno se lo si ritiene utile. Il solo elenco richiede un aggiornamento continuo e non può mai essere esaustivo, perché ogni giorno nascono moltissimi nuovi siti nel mondo ed è impossibile controllarli tutti, sia manualmente che automaticamente. Per questo motivo tutti i software attuali aggiungono l’analisi dell’indirizzo o del contenuto.
I più efficaci sono proprio quelli che fanno analisi di contenuto perché decidono all’istante se i contenuti appartengono a una delle categorie che l’utente ha proibito. In questo modo funzionano anche con siti dinamici come i giornali elettronici: un giorno possono essere leggibili ma il giorno dopo possono contenere materiale inadatto ai minori. L’analisi del testo prevede che una sola parola “negativa” non blocchi un intero sito: è necessario che ci sia una combinazione di parole, con un certo peso.
Quando le immagini hanno un testo associato, l’efficacia nel bloccarle è in genere buona, ma le pagine con sole immagini e con nomi che non richiamano concetti pornografici valicano tutti i blocchi. In particolare, non si riescono a bloccare i video amatoriali caricati nelle diverse comunità di utenti di portali.
Non è possibile analizzare tutte le lingue del mondo, per cui nessun programma è esaustivo. Inoltre la comprensione automatica del testo è limitata: i computer non capiscono quello che leggono, ma scelgono in base a criteri predefiniti. Non sanno sempre distinguere il contesto in cui si parla di un argomento che può essere pornografico oppure educativo o artistico.
Programma installato su proxy per una rete locale
Affinché ogni computer di una rete abbia accesso a Internet filtrato, è necessario impostare un proxy o un gateway che obblighi tutti a passare attraverso un programma apposito di filtro. Questa soluzione è particolarmente efficace perché l’utente non ha modo di valicare la protezione. Inoltre è possibile registrare (con le limitazioni legali) la navigazione degli utenti a fini statistici o di controllo e dare permessi per periodi di tempo limitati.
È il metodo ottimale per le scuole o le aziende, ma esistono soluzioni economiche anche per le piccole reti casalinghe.
Browser specializzato
Si installa un browser specializzato. Normalmente consente l’accesso solamente ad alcune risorse predefinite, costituendo quindi un’applicazione del modello biblioteca di casa gestito da un fornitore esterno. Alcuni sono facilmente aggirabili e costituiscono quindi un ambiente protetto basato sulla fiducia che il bambino non userà altri strumenti di navigazione. Altri sono più robusti ed evitano di poter navigare con altri browser.
Programma installato su computer che si collega a proxy esterno
Permette di usare qualsiasi browser ma, tramite un programma installato sul computer, fa in modo che tutte le richieste passino attraverso un proxy esterno del fornitore del programma. In alcuni casi però il blocco è aggirabile usando un browser non gestito dal programma.
Impostazione di un servizio DNS
Impostando il DNS di un servizio esterno, gratuito o a pagamento, si ottiene un filtraggio degli indirizzi (non dei contenuti) che può evitare una buona parte dei siti indesiderati, secondo categorie definibili o predefinite. Poiché l’impostazione del DNS può essere fatta a livello di singolo computer, al fine di avere una protezione non aggirabile bisogna attivare meccanismi per impedire che l’utente, tipicamente il bambino, possa cambiare l’impostazione. Si fa non dandogli i permessi di amministratore del computer e quindi non permettendogli l’accesso alle impostazioni di rete. Una soluzione migliore è attivare sul router o proxy il DNS del fornitore di servizio, impostando anche una regola per impedire l’uso di altri DNS dall’interno della rete collegata a quel router o proxy.
Motori di ricerca con controllo dei contenuti
Molti motori di ricerca permettono di attivare un filtro per evitare di ottenere pagine negative in risposta alle proprie richieste. Google lo chiama SafeSearch (Ricerca sicura) e lo si può impostare per il computer sul quale si sta navigando o per una specifica utenza Google. È molto comodo perché riduce il numero di risultati di una ricerca, eliminando siti o immagini che sono abitualmente inutili e dannosi.
Alcuni programmi di filtraggio forzano l’impostazione di protezione di SafeSearch, impedendone la disattivazione: in questo modo si è sempre protetti.
Filtri per la posta elettronica per evitare la spazzatura (spam)
È ormai diffusissimo ricevere messaggi di posta indesiderati con proposte oscene che spesso contengono anche virus. Molti servizi di posta, come Yahoo o Gmail, filtrano automaticamente la posta, secondo criteri più o meno opportuni. Nelle aziende il controllo dello spam è fatto a livello di server.
Programma installato su computer che analizza le etichette ICRA dei siti
Nel 2010 il Family Online Safety Institute che ha assorbito ICRA nel 2008 ha dismesso il programma ICRA di etichettatura. A fini storici riportiamo il suo meccanismo di funzionamento.
La ICRA (Internet Content Rating Association, che aveva raccolto l’eredità di RSACi) inventò un sistema di etichettatura dei siti che permetteva di conoscerne la qualità morale al fine di proteggere la navigazione dei bambini. Funzionava così
- Il proprietario del sito andava su www.icra.org e definiva per il contenuto del proprio sito i livelli di nudità violenza, linguaggio e chat. Otteneva istruzioni da inserire nel sito. Il livello di questo sito ilFiltro.it era tutto impostato a “nessuno” per indicare che era tutto accessibile, anche ai bambini; qualcuno potrebbe obiettare che non tutti i discorsi riportati nel sito sono da bambini, ma riteniamo più conveniente far conoscerne a tutti il contenuto.
- Normalmente il proprietario del sito aggiungeva un’etichetta indicando che il sito era Etichettato con ICRA, come si poteva vedere sulla prima pagina di ilFiltro.it
- Per attivare il controllo delle etichette, si installava il filtro ICRAplus [per Windows, ma non più funzionante con le ultime versioni] gratuito. Si applicava automaticamente a tutti i browser e quindi non era necessario configurare ciascuno di essi. Il filtro, disponibile anche in italiano, era abbastanza semplice da usare e poteva anche consentire di impostare l’accesso solamente ad alcuni siti predefiniti come nel modello biblioteca di casa.
Purtroppo erano pochissimi i siti italiani che avevano inserito le etichette ICRA, e nel mondo non erano molti di più e quindi una navigazione limitata ai soli siti etichettati era fortemente limitativa, soprattutto per i contenuti italiani.
Ultimo aggiornamento: 2021-08-27