Ieri, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica di Roma, si è tenuto l’evento di presentazione del progetto del Moige “Educyber generations“ in occasione del Safer Internet Day 2024. Il Direttore Antonio Affinita ha illustrato i risultati aggiornati al 2023 dell’indagine sulla cittadinanza digitale dei minori. Condotta in collaborazione con l’Istituto Piepoli è stata realizzata su un campione di 1788 studenti di scuole secondaria di primo e secondo grado su: uso della rete; smartphone; comportamenti e cyberbullismo; filtri anti-pornografia; Intelligenza artificiale.
Più di un quarto degli intervistati si sente nervoso quando non può andare su Internet. Quasi metà degli intervistati è rimproverato per trascorrere troppo tempo online. Tuttavia solo il 23% degli intervistati ha limiti di tempo imposti dai genitori, valore calato rispetto al 31% del 2022 e al 33% del 2020.
Il 72% è attivo sulle reti sociali, mentre il 26% ha un proprio canale di pubblicazione di contenuti testuali, fotografici e audiovisivi.
Il 35% accetta l’amicizia in rete di estranei, in aumento rispetto al 30% del 2022. Il 19% ha dato il proprio numero di telefono a quegli estranei e il 9% ha scambiato foto personali. Nel nord questi fenomeni sono più diffusi, mentre non c’è differenza tra maschi e femmine.
Solamente il 18% verifica sempre la fonte delle notizie trovate in rete, mentre il 42% le ritiene attendibili. Per il 22% Internet è l’unica fonte di informazione e questo vale per tutte le età dai minori di 15 anni ai neomaggiorenni.
Il 23% non si è mai posto il problema della correttezza del proprio comportamento online.
Il 57% non ha filtri anti-pornografia per la navigazione. Tra i minori di 15 anni è il 46% mentre tra i neomaggiorenni è l’80%, pur essendo consapevoli nei due terzi dei casi della loro utilità, con i tre quarti degli intervistati convinti che i filtri non limitano la libertà. Però solo il 5% degli intervistati ne parlato con i genitori delle impostazioni dei filtri.
La metà degli intervistati ha usato sistemi di intelligenza artificiale, convinti che possono aiutare a risolvere problemi e apprendere nuove cose, migliorando la qualità dell’istruzione. Nello studio l’ha usata il 38%. Il 23% ha trovato informazioni errate prodotte dall’intelligenza artificiale.
Fonte: Rapporto Moige